SCIOPERO NAZIONALE RAI
10 dicembre 2010
– NO AD UN PIANO INDUSTRIALE CHE IMPOVERISCE LA PIU’ GRANDE AZIENDA CULTURALE DEL PAESE.
– NO ALLE CESSIONI DI ASSET AZIENDALI
– NO ALLA ESTERNALIZZAZIONE DEL LAVORO
– NO AI CONSEGUENTI ESUBERI DI PERSONALE.
Le lavoratrici ed i lavoratori della Rai sono preoccupati per il loro lavoro e per il futuro del servizio pubblico radiotelevisivo.
PER QUESTO IL 10 DICEMBRE SCIOPERERANNO PER L’INTERO TURNO DI LAVORO
Il Piano Industriale presentato dal Direttore Generale e approvato dal Consiglio di Amministrazione non da nessuna prospettiva di rilancio, parla di tagli, di riduzioni, di perdita di capacità produttive. Non finalizza i sacrifici, fatti anche in questi ultimi anni dai lavoratori, per il rilancio della Tv di qualità.
I Sindacati hanno provato a proporre la riduzione degli sprechi, la riduzione dei sovrabbondanti appalti e consulenze, ma il Piano Industriale insiste solo sullo smembramento dell’Azienda, sulla cessione dei suoi asset strategici, sul costo del lavoro del Contratto degli impiegati, operai e quadri, di tutte le professionalità che hanno contribuito a fare grande il servizio pubblico.
In più la crisi del mercato e la consequenziale caduta degli introiti pubblicitari, la pessima gestione dei vertici, stanno ponendo la Rai su una via di declino. Per questo i sindacati, nel tempo, hanno contestato scelte anche di carattere editoriale, figlie di spinte partitiche più che di interesse culturale, industriale ed economico.
Non si può dimenticare il ruolo del servizio pubblico nel paese: raggiungere le case degli italiani su tutto l’articolato territorio nazionale ed i molti italiani all’estero fornendo informazione e cultura, aiutando le imprese private del settore e le produzioni indipendenti e d’autore, ponendo anche attenzione alla programmazione dedicata ai bambini, agli anziani, ai disabili e a tutte le minoranze del nostro Paese.
Tutte queste funzioni, proprie della Tv e Radio Pubblica di un paese democratico e civile, possono esistere se la Rai esiste.
La condizione del lavoro, la dignità del lavoro tutelato costituisce un elemento di sicurezza per rendere libero ed indipendente il servizio pubblico radiotelevisivo.
I lavoratori sono disposti, come lo sono sempre stati, a fare sacrifici solo a fronte di una equa distribuzione dell’impegno e della garanzia del rilancio aziendale.
I vertici aziendali si sono dimostrati pessimi interlocutori, non in grado di pianificare con le parti sociali l’uscita dalla crisi. Per tutto questo il 10 dicembre Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Tlc, Snater, Libersind-ConFsal hanno deciso di indire uno SCIOPERO NAZIONALE, con MANIFESTAZIONE NAZIONALE davanti la sede RAI di viale Mazzini.
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