La “Fabbrica” della RAI
La “Fabbrica” della RAI
Nei giorni scorsi la Segreteria Regionale ha incontrato i Colleghi, Tecnici della Produzione, delle Riprese Interne ed ha rilevato quanto la scarsa considerazione dell’Azienda e della Struttura stia producendo danni e disaffezione nel reparto.
Parliamo di professionisti con spesso più di trent’anni di anzianità in Azienda che tutti i giorni, con il loro operato, permettono la realizzazione dei programmi delle Reti Rai, ruotando su 18 Studi televisivi spesso disomogenei tra loro per impianti e tecnologie. Inoltre le differenti modalità di lavoro che si adattano alle diverse esigenze editoriali, complicano di molto le attività di questi Colleghi.
A queste difficoltà i Tecnici delle Interne hanno sempre fatto fronte con una flessibilità ed una disponibilità, soprattutto in assenza di una adeguata formazione, che l’Azienda sembra non tenere nella giusta considerazione. Infatti, i Lavoratori di questo Settore hanno la più bassa percentuale di livelli apicali della Figura Professionale rispetto agli altri Settori; su quasi 100 Tecnici solo 3 risultano, a nostra conoscenza, di Livello 1, mentre i restanti, con decine e decine di anni di servizio, al massimo si attestano al Livello 2.
Nella Struttura il riconoscimento della apicalità non è organico e funzionale tant’è che ad oggi i livelli 1 presenti sono talmente pochi da non riuscire ad assegnargli neanche un ruolo specifico, segno evidente della decennale mancanza di un adeguato turnover dei Colleghi che migrano in altre Strutture o vanno in pensione.
Un altro segnale che mortifica il ruolo della Riprese Interne è la presenza di soli 3 Direttori di Produzione, mentre tutti gli altri, che pure operano nello stesso ambito, fanno capo a Gestione Produzione.
I Colleghi lamentano, inoltre, uno scarso coinvolgimento in fase di progettazione e sostituzione delle apparecchiature audio video sulle quali sono chiamati ad operare. Sarebbe anche necessario che il Personale Tecnico, almeno quello di livello 1, fosse coinvolto nella fase di preparazione dei capitolati; così come sarebbe necessaria la loro presenza durante le riunioni di produzione dei programmi.
Inoltre, la mancata ottimizzazione del lavoro fa sì che gli Studi non siano utilizzati pienamente o impegnati con lavorazioni settimanali residuali (es. Teatro delle Vittorie, Foro Italico, Studio 5 o Studio 2 di Teulada che da marzo lavora solo 3 giorni a settimana,).
Per lo SNATER una organizzazione che fa “acqua da tutte le parti” non può che tradursi nella diffusione di appalti e lavorazione esterne, soprattutto nelle trasmissioni di maggior pregio e ad alto contenuto tecnico e artistico.
La Segreteria Regionale Lazio SNATER non lascerà cadere nel vuoto le giuste rivendicazioni delle Lavoratrici e dei Lavoratori delle Riprese Interne e richiama fin da subito all’attenzione chi ha la responsabilità diretta su tale Struttura chiedendo una gestione corretta di quella che è la “Fabbrica” della Rai. Il Sindacato chiede, altresì, che si torni, così come era un tempo, alla giusta valorizzazione delle Risorse che quella “Fabbrica” sanno far funzionare.
La Segreteria Regionale Lazio Snater
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