CANONE RAI, UN DISASTRO ANNUNCIATO
Giovedì 14 aprile il Consiglio di Stato, chiamato per legge a dover dare un parere prima della promulgazione sul decreto che regola il Canone Rai inserito nella bolletta elettrica lo ha bocciato. I giudici hanno sollevato obiezioni sul merito e sulla forma del decreto, in quanto “manca una precisa definizione di apparecchio tv” ed inoltre presenta “scarsa chiarezza” e problemi per quanto concerne la privacy. Il Consiglio di Stato ha certificato che il decreto canone va riscritto, ci si chiede se i legislatori siano dei cialtroni completi o abbiano un disegno preciso, strozzare l’Azienda di Servizio pubblico radiotelevisivo. Ma non finisce qui, entro maggio la macchina di riscossione degli abbonamenti deve essere attiva ed efficiente ma, ad un mese di distanza, regna una preoccupante incertezza. Il canone in bolletta esiste nella repubblica Ceca, in Slovenia ed è stato introdotto recentemente anche in Grecia, tutti paesi, in passato, con molti evasori. In Italia invece vengono promulgate leggi non chiare, la legge di stabilità 2016 infatti oltre a non definire l’apparecchio TV non definisce come far pagare gli utenti che non hanno contratti elettrici da residente, gli utenti che non sono allacciati a utenze elettriche, perché ricorrono a un contatore unico in una casa plurifamiliare o affittata con contratto intestato al proprietario, gli stranieri non residenti in Italia.
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