Comunicato Snater – Il 10 aprile 2018

 

Comunicato Snater – Il 10 aprile 2018

 

 

Il 10 aprile 2018

 

Il 10 di ogni mese è la data nella quale, per prassi, la Rai “chiude” le buste paga dei Dipendenti.

Il prossimo 10 aprile, pertanto, verranno fissate le cifre che poi il 27 troveremo sui nostri conti correnti.

Oltre allo stipendio mensile troveremo anche la una tantum di 900 euro lordi (circa 500/600 netti) decisa il 28 febbraio dai 5 sindacati e l’Azienda a “risarcimento” dei 55 mesi di vacanza contrattuale!

Il primo aumento contrattuale (ben 30 euro lordi!) lo troveremo solo sulla busta di luglio 2018, quindi 55 mesi dopo quel fatidico gennaio 2014 quando, ai Lavoratori, sarebbe spettato l’aumento.

Avremo circa 50 euro (compresi i 20 euro a gennaio 2019) in più al mese e solo circa 15 euro lordi/mese di una tantum per tutti i mesi di contratto scaduto. Quindi, a conti fatti, 50-15=35 euro x 11.000 Lavoratori x 55 mesi, circa 21 milioni!) Bel risparmio per l’Azienda.

Meglio è andata ai “cugini” giornalisti (non avevamo dubbi!) che hanno ottenuto 120 euro mensili di aumento da aprile 2018 con una una tantum di 2000 euro per 44 mesi di vacanza contrattuale (per loro gli euro lordi/mese di una tantum sono 45)!.

Inoltre, il 10 aprile, sarà chiaro a tutti che, nonostante la lettera del 19 marzo 2018 dei 5 sindacati che chiedono “sommessamente” all’Azienda notizie sul Premio, le Lavoratrici ed i Lavoratori Rai non percepiranno, per il risultato ottenuto nel 2017, il Premio di Risultato dovuto da Contratto.

Lo SNATER già nel comunicato dei “32 NO al referendum” aveva dato per scontato che l’assenza di un riferimento nell’ipotesi del CCL del 28 febbraio sul Premio di Risultato ne sanciva il non pagamento ad aprile 2018.

Ma tant’è”! Il 58% dei Dipendenti ha accettato l’ipotesi contrattuale e tutto quello che non si è fatto è perso!

C’è stato un referendum e tutti dobbiamo accettare democraticamente il volere della maggioranza dei Lavoratori. Lo SNATER per primo.

Certo è che il fatto che i Lavoratori Rai abbiano accettato l’ipotesi non fa diventare il CCL di colpo un buon Contratto; le forzature aziendali e sindacali non cessano, ma se si vuole rappresentare i Lavoratori si accetta la loro volontà, rispettando le regole che ci si è dati, cercando di migliorare l’applicazione dei punti negativi e controllando tutte le modifiche che, anche attraverso una serie di incontri già pianificati nel Contratto, già si prevedono (modifica PdR, Arcal, Welfare, crescite e nuove Figure Professionali, ecc).

È per questo che la Segreteria Nazionale SNATER il 14 marzo apprezzando l’altissima percentuale di chi ha votato NO ha preso atto del fatto che il SI ha vinto il Referendum.

Perché di Referendum si è trattato e non di Elezioni, non esiste quindi “una maggioranza che governa” e “una minoranza che sta all’opposizione”.

Il CCL è applicato a tutti i Dipendenti, sia che abbiano votato No e sia che abbiano votato SI.

Per questo lo SNATER il 21 marzo ha inviato una formale “richiesta di sottoscrizione del CCL 2014-2018” alla Rai e a Unindustria, restando in attesa della convocazione per la firma ufficiale, convocazione che stenta ancora ad arrivare perché, sembrerebbe, trova l’opposizione dei 5 sindacati che, senza aspettare il voto referendario, il 28 febbraio hanno comunque sottoscritto l’ipotesi contrattuale.

Parliamo degli stessi 5 sindacati (slc-cgil, fistel-cisl, uilcom-uil, ugl informazione e libersind-confsal) che a fine febbraio, in piena trattativa contrattuale hanno chiesto un “tavolo separato” dallo SNATER reo, a loro dire, di non aver adeguato all’1% le quote sindacali dei propri iscritti (che ancora pagano lo 0,5% di contributo). Invece di preoccuparsi di portare alle Lavoratrici ed ai Lavoratori un aumento contrattuale vicino ai 95 euro richiesti in Piattaforma (così magari il confronto con i “cugini” giornalisti sarebbe stato meno offensivo!), si sono concentrati “sull’ingiustizia”, a parer loro, che lo SNATER (che non ha sovrastrutture sindacali da sostenere ne fa i propri congressi in crociera) faccia ancora pagare 8 euro medi al mese invece dei 16 euro che chiedono loro, percentuale che, tra l’altro, hanno riportato anche nel nuovo CCL.

Lo SNATER non può accettare l’oltraggio alle regole sottoscritte, così come non accetterà che coloro che si definiscono i rappresentanti di diritti sanciti dalla Costituzione democratica del nostro Paese, come il Diritto al Lavoro ed alla Rappresentanza sindacale, istighino l’Azienda a commettere un sopruso nei confronti degli iscritti allo SNATER e a quel 42% dei Lavoratori che, credendo nelle regole democratiche, ha deciso di votare NO al Referendum sul Contratto.

Invitiamo l’Azienda a manifestare una posizione chiara rispetto a chi, lealmente e in ottemperanza sia delle regole sottoscritte internamente che di quelle democratiche universalmente riconosciute, non rinuncerà MAI a rappresentare sindacalmente la posizione espressa da quasi la metà delle Lavoratrici e dei Lavoratori rispetto al Contratto.  Anche così un’Azienda seria ricostruisce un tessuto dilaniato da chi ha forzato la mano.

Roma, 4 aprile 2018

La Segreteria Nazionale Snater


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