COMUNICATO RINNOVO CCL

COMUNICATO RINNOVO CCL

Il 29 dicembre 2017, presso Viale Mazzini, si sono incontrate le Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Informazione, Snater e Libersind-ConfSal con Rai assistita da Confindustria-Unindustria.

Lo Snater ed il Libersind, dopo la dichiarazione del 20 dicembre da parte di alcune sigle sindacali di non poter essere presenti all’ultimo incontro del 2017 con la propria Delegazione, hanno preso atto del fatto che l’Azienda incasserà il superamento anche del quarto anno di vacanza contrattuale ed hanno chiesto di accelerare i tempi della trattativa per non rischiare che le prossime elezioni, già previste per i primi di marzo, regalino alla Rai altri mesi preziosi senza rinnovo del CCL.   

Le parti, quindi, hanno iniziato i lavori concordando di operare sulle “figure professionali” partendo dal completamento della classificazione ferma dal CCL del 2000, descrivendo e riposizionando quindi le figure professionali (anche quelle presenti di fatto in Azienda ma attualmente non inserite) all’interno del sistema classificatorio.

La finalità è quella di ricostruire un processo trasparente e meritocratico della progressione di carriera e, attraverso la costituzione di un registro delle professioni, avviare l’internalizzazione delle attività pregiate.

Questo allo scopo di non dare più scusanti alla Rai per non applicare il processo di riduzione dell’utilizzo delle consulenze e degli appalti, mirando ad una riqualificazione e formazione del personale, soprattutto in quelle realtà produttive che vedono una evoluzione ineluttabile della tecnologia.

L’Azienda ha chiarito che il processo di armonizzazione, così come richiesto da parte sindacale (necessario per rendere compatibile il vecchio sistema classificatorio con il nuovo che necessita di alcune centinaia di passaggi di livello, oltre all’iter del diplomato che porterà tutte le figure professionali non operaie in classe 3 con comporto) costerà alla Rai circa 12 milioni di euro a regime.

I lavori su tale materia proseguiranno i giorni 15 e 17 gennaio con le segreterie nazionali, la settimana successiva la risultanza di tale confronto sarà riportata nella discussione di plenaria, con la presentazione di testi più avanzati, per il confronto con l’intera Delegazione Contrattuale.

Sulle poste economiche l’Azienda, oltre a rappresentare i costi della riclassificazione, ha comunicato una proposta sui minimi salariali: per gli ormai 5 anni di valenza del Contratto (2014/2018) pari a 40 € al livello 4, di cui 20 in e.d.r. (quindi senza trascinamenti come già successo nel rinnovo del CCL 2013) e 20 con tutti gli effetti sugli istituti contrattuali.

L’azienda ha anche chiarito che peserà sui valori economici dell’aumento dei minimi anche la tempistica con cui si procederà all’armonizzazione del sistema classificatorio.

La Rai ha poi proposto, senza citare la cifra, una una Tantum per gli anni di vacanza contrattuale passati composta da alcune centinaia di euro in linea con l’andamento inflattivo, premettendo che per le nuove regole negoziali non c’è un obbligo dell’Azienda ad erogare tali somme; ha, inoltre, dichiarato disponibilità a riscrivere il modello del PDR.

La Parte sindacale ha assunto il superamento della pregiudiziale dell’aumento dei minimi posta dal vecchio D.G., questione che aveva prodotto l’avvio delle procedure di sciopero prima dell’estate.

Lo Snater ed il Libersind hanno rigettato le somme proposte considerate troppo lontane da quelle richieste nella Piattaforma unitaria. Le somme proposte risultano addirittura inferiori al parametro IPCA (utilizzato dai Confederali), sulla base del quale, in questi mesi, si è proceduto al rinnovo dei contratti nazionali di lavoro per altre categorie di lavoratori, somme risultate notevolmente più alte rispetto a quelle che propone la Rai ai suoi Dipendenti.

Per tale motivo si è chiesta una proposta economicamente più avanzata con l’assorbimento dell’attuale e.d.r. e di lavorare rapidamente a elaborare una revisione del sistema classificatorio che modernizzi il Servizio Pubblico e che risponda al riconoscimento professionale.

Va inoltre tenuto conto del preoccupante abbassamento salariale per i neo assunti, individuando già in questo rinnovo contrattuale un maggiore riconoscimento economico per gli assunti dopo il 1995 (così come da Piattaforma unitaria) oltre ad un incremento sulla previdenza complementare che porti a tendere, anche pensando al prossimo rinnovo contrattuale (2019/2021), ad un aumento cospicuo dei minimi salariali per riequilibrare l’andamento salariale dei vecchi e i nuovi assunti.

Roma, 3 gennaio 2018

Le Segreterie Nazionali

 Snater            Libersind ConfSal

Download (2018.01.03-Comunicato-CCL-RAI.pdf, PDF, 53KB)

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